Dell'inesausta tua miseria godi.
Tanto ti valga, anima mia, sapere
sì che il tuo male, null'altro, ti giovi.
O forse avventurato è chi s'inganna?
né a se stesso scoprirsi ha in suo potere,
né mai la sua sentenza lo condanna?
Magnanima sei pure, anima nostra
ma per quali non tuoi casi t'esalti,
sì che un bacio mentito indi ti prostra.
A me la mia miseria è un chiaro giorno
d'estate, quand'ogni aspetto dagli alti
luoghi discopro in ogni suo contomo.
Nulla m'è occulto; tutto è sì vicino
dove l'occhio o il pensiero mi conduce.
Triste ma sollegiato è il mio cammino
e tutto in esso, fino l'ombra, è in luce
Umberto Saba