Ma si tratta di leggi o usanze che risalgono a millequattrocento anni fa, Imam Khomeini! Non le pare che il mondo, nel frattempo, sia andato avanti? In osservanza a quelle leggi, lei ha riesumato perfino il divieto della musica e dell’alcool. Mi spieghi: perché bere un bicchiere di vino o di birra quando si ha sete o si mangia è peccato? E perché ascoltare la musica è peccato? I nostri preti bevono e cantano. Anche il Papa. Ciò significa che il Papa è un peccatore?
Le regole dei vostri preti non mi interessano. L’Islam proibisce le bevande alcoliche e basta. Le proibisce in modo assoluto perché fanno perdere la testa e impediscono di pensare in modo sano. Anche la musica appanna la mente, perché porta in sé godimenti ed estasi uguali alla droga. La vostra musica, intendo. Di solito essa non esalta lo spirito: lo addormenta. E distrae i nostri giovani che ne risultano avvelenati e non si preoccupano più del loro paese.
Anche la musica di Bach, Beethoven, Verdi?
Chi sono questi nomi io non lo so. Se non appannano la mente non saranno vietati. Alcune delle vostre musiche non sono vietate: ad esempio le marce e gli inni per marciare. Noi vogliamo musiche che ci esaltino come le marce, che facciano muovere i giovani anziché paralizzarli, che li inducano a preoccuparsi del loro paese. Sì, le vostre marce sono permesse.